Sano, genuino e fonte di energia che il nostro organismo può sfruttare a lungo, il miele è il prodotto naturale per eccellenza raccomandato sin dall’antichità come alimento e come antibatterico naturale. Un gioiello gustoso che deve le sue caratteristiche alla natura, alle piante e alle api che lo producono senza manipolazione da parte dell’uomo a partire dal nettare e dalla melata.
L’apicoltura che si pratica a Montalcino è un’antica tradizione che si tramanda di padre in figlio durante un viaggio annuale attraverso il territorio in esplosione di fioriture.
La stagione del miele va da maggio ad ottobre. Il viaggio comincia portando le api nelle zone del millefiori e dove fiorisce l’acacia. Poi si sale verso il Monte Amiata per la fioritura del castagno e, se l’anno lo permette, si resta per il tiglio e la sulla. In seguito si stimola la produzione di melata più a valle in contemporanea col miele d’edera.
Gli spostamenti di solito avvengono quando le bottinatrici, ovvero le api addette alla raccolta del nettare, sono tornate agli alveari di sera o all’alba prima che inizino a volare. Molti apicoltori sfruttano la notte per gli spostamenti perché il buio tiene le api più calme ed evita gli stress dovuti al caldo.
L’ultimo miele dell’anno è il prezioso miele di corbezzolo, che si produce fra ottobre e novembre, ma solo se il tempo è stato mite e con poca pioggia. Per concludere il pellegrinaggio si portano le api alle postazioni invernali dove riposeranno fino alla primavera successiva.
Il più importante evento italiano di apicoltura è di scena proprio a Montalcino in autunno, generalmente nella prima metà di settembre. Si tratta della Settimana del Miele, una fiera rivolta a professionisti ed appassionati, in cui apicoltori provenienti da tutta Italia presentano i mieli della stagione apistica appena conclusa nei banchi aperti al pubblico, dove è possibile degustare e acquistare i migliori mieli d’Italia.