Ingredienti: Erbe di campo (oppure spinaci e bietole) – sedano – cipolla – olio – una tinca
Piatto particolare per un paese di alta collina, che non si affaccia su nessun specchio d’acqua, eppure. Da sempre, dal lago di Chiusi e da quello di Bolsena, arrivavano a Radicofani i pesci trasportati sui carretti, soprattutto tinche e anguille. Questa minestra è un piatto abbastanza ricco, dato che il pesce fresco era comunque un alimento ricercato.
Consigli per la preparazione
Pulire la tinca, eviscerarla e tagliare la testa. Mettere a bollire la testa con il sedano e la cipolla e fare un brodo. A parte preparare le erbe: pulirle, lavarle, scottarle e poi sminuzzarle. Preparare un soffritto con olio, cipolla e sedano tritati, dove mettere il pesce deliscato. Cuocere il tutto. Separare il pesce dalle lische piccole e passare al setaccio il fondo di cottura. Rimettere poi la polpa del pesce ed il fondo di cottura in una casseruola, aggiungere le erbe ed il brodo preparato con la testa. Lasciar bollire per almeno 30/40 minuti, poi aggiungere sale e pepe. A piacere si può servire mettendo nel piatto una fetta di pane tostato.