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Palazzo Pretorio
Ogni pietra racconta una storia, tra antiche cappelle, stanze consiliari, prigioni e segrete.
BORGHI E MUSEI | Architettura
Palazzo Pretorio

Radicofani, SI

All’interno del Borgo Maggiore, il Palazzo è posto in cima alla via centrale, nel punto di apertura un tempo Piazza del Palazzo o del Tribunale.

Precedentemente appartenuto alla famiglia Tinacci, fu acquistato nel 1255 dal Comune di Radicofani. Il nobile edificio fu modificato più volte, sia nel Trecento che nel Quattrocento. Sfortunatamente fu danneggiato dal terremoto che colpì quest’area della Val d’Orcia nel 1940, e nuovamente attaccato dai bombardamenti del 1944. 

La facciata mostra un portale d’ingresso con un particolare arco gotico e finestre tamponate, una risalente al XIII secolo. 

Sulla facciata possiamo ammirare lo stemma Comunale, la Balzana senese, simbolo della provincia, e numerosi stemmi dei vari Capitani di Giustizia che si sono susseguiti nel corso dei secoli. 

Il Palazzo Pretorio è stato infatti la principale sede del Capitano di Giustizia, sotto la cui giurisdizione dipendevano le terre di Radicofani, Abbadia S.S., Piancastagnaio (sino all’infeudazione dei Bourbon del Monte), S. Casciano dei Bagni, Celle sul Rigo, Contignano e Campiglia d’Orcia.

A metà dell’Ottocento la Sede della Delegazione Governativa o Pretura fu trasferita in altro palazzo, così l’edificio rimase adibito a prigione mandamentale fino al 1964. Successivamente l’edificio è stato recuperato e restituito al suo antico ruolo comunale. 

Il palazzo, pur essendo addossato al pendio, si compone di tre piani: al piano terra si apre una grande sala ricavata dalle enormi stalle, oggi adibita a Sala Consiliare; al primo piano vi sono ben sei segrete e una cappella, oggi rispettivamente sedi di uffici e dell’archivio comunale; al piano secondo troviamo la sala delle udienze, la cancelleria e l’antica abitazione del giudice, oggi divenute sala del sindaco ed altri uffici comunali. 

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